Da sempre la mia alimentazione e quella della mia famiglia è rivolta al biologico, perché credo profondamente in questo approccio agricolo, che oltre ad essere più rispettoso per l’ambiente, garantisce la produzione di alimenti sicuri e di alta qualità.
Quando ho iniziato il mio lavoro di nutrizionista, ho esitato a proporre il biologico, per la naturale resistenza che le persone oppongono a questo tipo di prodotti alimentari, a causa della loro difficile reperibilità e, principalmente, il più alto costo.
Ma poi, con il tempo e l’esperienza, ho dovuto ricredermi: chi mangia biologico, sta meglio. Da questa semplice osservazione la spinta a proporlo con più convinzione e sicurezza: la maggior spesa viene compensata da un maggior benessere.
Il valore nutrizionale dei prodotti biologici è più elevato: vi è un più alto contenuto in vitamine, minerali ed elementi chimici utili e di fibre; sono esenti da residui di pesticidi e la certificazione dei prodotti riguarda anche le sostanze usate come conservanti e additivi nella preparazione degli alimenti.
Ciò non è affatto trascurabile. Dati ISTAT dicono che in Italia nel 2003 sono stati impiegati in agricoltura 1,58 milioni di quintali di prodotti fitosanitari e si stima che di questi solo una piccolissima parte raggiunge e ha effetto sui parassiti, i restanti rimangono sui prodotti alimentari, si depositano sul terreno e si disperdono nell’ambiente.
Vorrei citare per intero un paragrafo del testo da cui ho tratto molte delle informazioni che in questo post sto riportando:
“Al giorno d’oggi in ogni persona si possono trovare tracce misurabili di parecchie centinaia di sostanze chimiche sintetiche. Sono più di 100.000 le sostanze chimiche diffuse nell’ambiente e circa 1.000 sono quelle nuove introdotte ogni anno. I loro effetti sulla salute non sono facili da determinare. Le nuove sostanze e quelle già in commercio, come anche i loro prodotti secondari, vengono testate solo per alcuni aspetti … senza valutarne gli effetti a lungo termine sul metabolismo, la fisiologia, il sistema nervoso, endocrino, immunitario, ecc. Ancora più complicato è valutarne gli effetti sinergici, cioè l’effetto congiunto di due o più sostanze che agiscono contemporaneamente … Molti tipi di pesticidi sono solubili nei grassi e se assorbiti dalla dieta si accumulano nei tessuti grassi del corpo (ad esempio nel fegato e nel tessuto adiposo) fino a raggiungere quantità considerevoli e dannose per l’organismo”. *
Non è possibile non notare come negli ultimi decenni vi sia stata una drammatica riduzione della fertilità umana, così come un aumento delle allergie. E che dire del fatto che certi tipi di sostanze chimiche presenti nei pesticidi, imitano l’attività degli estrogeni?
E abbiamo parlato solo dei pesticidi, mentre bisognerebbe aprire un altro capitolo sui fertilizzanti, e poi un altro, gigantesco, sui conservanti e gli additivi in genere.
Come esempio emblematico, potrei citare quello dei nitriti/nitrati. Il progressivo aumento dell’uso dei fertilizzanti per arrivare a rese sempre più alte delle colture, ha portato a una presenza eccessiva di nitrati e nitriti nelle falde acquifere, nelle acque potabili e anche negli alimenti. I nitriti si combinano con l’emoglobina del sangue formando metaemoglobina, che non è più capace di trasportare ossigeno. Questo fenomeno causa affaticamento e intossicazione. Inoltre i nitriti nel corso della digestione reagiscono con le ammine (presenti nei prodotti ad alto contenuto proteico quali carni, salumi e formaggi) dando luogo alla formazione delle nitrosammine, che sono tra i più potenti cancerogeni conosciuti.
Non voglio creare un post terroristico, né troppo tecnico, perciò mi fermo qui. Voglio solo dire che quando il corpo introduce tante sostanze estranee, non sa come smaltirle e allora le accumula. Dove? Nel tessuto adiposo che è un po’ come fosse la “discarica” del nostro organismo. Per questo forse, ai bambini i cui genitori hanno la forza e la voglia di passare al biologico, o anche solo di eliminare le merendine, cambia la forma del corpo? (Si asciugano e in alcuni casi nei maschi scompaiono le “tettine”). Anche agli adulti che passano ad una alimentazione meno “chimica” cambia in meglio la forma del corpo e a volte possono migliorare disfunzionalità legate alla digestione.
Queste affermazioni ovviamente non hanno la pretesa di avere un peso scientifico, e derivano unicamente da una esperienza di osservazione spicciola.
*Fonte: “Nuove vie per l’agricoltura: dalla chimica al biologico – Una breve guida per il cittadino” di Tiziano Gomiero Ed. Anima Mundi con il patrocinio della Direzione Centrale Ambiente e Sicurezza del Territorio del Comune di Venezia.
lunedì 12 marzo 2012
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