mercoledì 16 marzo 2011

No al fast food

















La scorsa settimana sono stata invitata in TV per parlare degli effetti dannosi del pranzo veloce in piedi, a base di panini, tramezzini, pizzette, cibi precotti , pronti e confezionati, che molte persone consumano quasi quotidianamente…
Ancora non sono riuscita a caricare il video, spero di riuscirci a breve, ma intanto che posso dire del “fast food”? E’ piuttosto facile e scontato parlarne male!

I cibi pronti sono ricchissimi di ogni sorta di additivi alimentari: dagli esaltatori di sapidità, agli emulsionanti, ai grassi idrogenati, ai dolcificanti di ogni tipo, per finire con coloranti e conservanti.

Questi alimenti, invece di darci nutrienti ed energia, ci affaticano intossicando fegato e reni e ci rendono famelici perché non ci nutrono veramente, così che a breve avremo nuovamente desiderio di mangiare… Non a caso c’è chi li chiama “cibi spazzatura”.

Anche il più innocuo panino poi non costituisce certo un pasto bilanciato. Il pane è bianco, senza fibra, contiene nella maggior parte dei casi lieviti chimici (a meno che non sia a lievitazione naturale), miglioratori della panificazione e farina di chissà che provenienza. Il companatico sarà raramente verde ed ecco che la nostra quota di verdure sfuma…per non parlare della frutta.

Quali alternative per chi pranza fuori casa tutti i giorni?

Portare il pranzo da casa!

Sono sicura che sentendo questo molti di voi penseranno “Si! Vabbè! Che rottura!”.

Mentre andiamo in palestra, viaggiamo, usciamo e andiamo al cinema per sentirci realizzate, anche tra noi donne si sta perdendo l’arte e il piacere di stare in cucina e preparare il cibo, il nutrimento, non solo per i figli e i mariti, ma anche solo per noi stesse.

Il nutrimento una volta era compito nostro. Sarebbe bene lo fosse ancora. I nostri figli mangerebbero meglio, non esisterebbero più tutti questi cibi pronti perché li prepareremmo noi! E non è detto che bisogna stare ore e ore in cucina, anche questo stesso blog è pieno di ricette sane ma veloci!

La cucina è il primo luogo dove si può concretamente agire sulla prevenzione di tanti disturbi e non a caso le disfunzionalità dell’apparato digerente stanno aumentando a dismisura (coliti, stipsi, colon irritabile, gastriti, reflusso, ulcere, gonfiori) anche a causa di tutte queste molecole sintetiche ed estranee al nostro corpo che immettiamo quotidianamente con i cibi pronti.

E dovremmo anche insegnare ai nostri ragazzi a cucinare… questo li renderebbe più critici nei confronti dei sapori e li allontanerebbe da un pericoloso consumo di snack. Molti bambini e adolescenti sono bravissimi in cucina, perché hanno una normale curiosità e tendenza alla scoperta, all’abbinamento di nuovi sapori e alla manualità. Inoltre si divertono e imparano velocissimamente!

I laboratori di cucina che propongo per bambini e ragazzi hanno un enorme successo anche per questo: le mamme mi ringraziano perché i bambini chiedono loro di cucinare qualcosa di semplicissimo insieme (ad esempio la pizza) ma moltissimi genitori non sanno farlo.

Una grande idea per il futuro sarebbe quella di inserire nelle scuole l’educazione alimentare teorico/pratica, con lezione anche ai fornelli… Questi ragazzi sarebbero poi di grande aiuto anche a casa!

Sto sognando? Forse…

1 commento:

Ignorance is bliss ha detto...

Brava! Concordo assolutamente! Ci sono persone che hanno abitudini alimentari veramente raccapriccianti... Purtoppo però, anche per coloro, come me, che hanno la fortuna di usufruire di una mensa aziendale, c'è poco scampo. Quasi sempre è quasi tutto altamente indigeribile! Non si salva neppure l' insalata!