venerdì 4 febbraio 2011

Il colesterolo e le uova proibite















È opinione comune che chi ha valori alti di colesterolo nel sangue debba star lontano da uova, latte intero, formaggi , carne rossa e via dicendo.

Ho recentemente scoperto che alcuni medici sostengono il contrario…
Premesso che rimando alla lettura del libro “Colesterolo amico o nemico” di Attilio e Luca Speciani (edito da Giunti) per i dovuti approfondimenti (niente paura: il libro è scorrevole e adatto ad un pubblico di qualsiasi tipo e anzi raccomando caldamente la lettura a chi abbia problemi di colesterolo alto), il mio contributo è di dare semplicemente alcuni spunti di riflessione:

- Si è diffusa l’informazione che avere elevati tassi di colesterolo nel sangue sia il più alto fattore di rischio per sviluppare malattie cardiovascolari. Questo valore è quindi da tenere strettamene sotto controllo. Ma posta così, tale informazione è parziale e deformata.

- Il colesterolo da solo, anche se alto, in assenza di altri fattori di rischio, come la sedentarietà, l’obesità, la pressione alta, il fumo, il diabete (o alti valori di glicemia), non è imputabile di aumentare il rischio di ammalarsi per malattie cardiovascolari. Anzi, a detta di alcuni, gli altri fattori di rischio citati sono assai più gravi del colesterolo alto in sé.

- I laboratori di analisi mettono un asterisco sul valore di colesterolo totale se maggiore di 200 mg/dl, senza considerare che l’indicatore realmente valido di uno squilibrio non è il colesterolo totale, ma il rapporto colesterolo totale/colesterolo HDL (il cosiddetto indice di rischio cardiovascolare). Tale indice è considerato accettabile se inferiore a 5 nell’uomo e a 4,5 nella donna. Ad esempio un individuo che ha una colesterolemia totale di 240 mg/dl e una colesterolemia HDL di 70 mg/dl ha un indice di rischio pari a 3.43, quindi molto basso. Se poi la persona non è sovrappeso, non fuma e pratica un’attività fisica anche moderata, non ha ragione di vedersi prescrivere statine.

- L’industria si è fatta molto aggressiva nel proporre i propri farmaci come indispensabili e insostituibili. Alcuni ricercatori hanno avanzato il dubbio che sia il mercato delle statine (farmaci costosi e il cui brevetto appartiene a poche case farmaceutiche) a premere per demonizzare il colesterolo in sé e per sé. Questi farmaci hanno gravi effetti collaterali e andrebbero prescritti solo in casi di reale necessità ( non certo ad esempio in una persona attiva, non obesa, non ipertesa con colesterolo tot 250 mg/dl e HDL 60 mg/dl). Non a caso, quello delle statine è il gruppo farmacologico in assoluto più venduto al mondo (con fatturati da capogiro…).

- Secondo alcuni le statine abbasserebbero il colesterolo totale ma non la mortalità. Sarebbero inoltre sospettate di aver diffuso l’insufficienza cardiaca cronica.

- Dopo i 70 anni la mortalità per malattia cardiovascolare con alti livelli di colesterolo è nulla e anzi, dopo tale età, il colesterolo alto pare sia un fattore protettivo nei confronti di tumori e infezioni.

- Inoltre le statine abbassano sì il colesterolo totale, ma non sono in grado di alzare la frazione “buona” del colesterolo (HDL). Ciò che è in grado di fare invece semplicemente una equilibrata attività fisica. Allora perché alcuni medici, prima di prescrivere statine, non dicono ai pazienti di smettere di fumare, di mangiare meglio, di camminare?

- Anche astenersi dalle uova e consumare solo latte parzialmente scremato sarebbe secondo alcuni una falsa indicazione. Non è astenendosi dai cibi ricchi di colesterolo che si abbasseranno i livelli ematici di questo. Il valore del nostro colesterolo infatti è influenzato solo per il 20% dalla dieta, mentre per l’80 % viene prodotto dal fegato sulla base di alcuni “mattoncini” (acetil coA) che derivano da qualsiasi nutriente in eccesso immesso con l’alimentazione (non solo grassi ma anche zuccheri e proteine!) È quindi un eccesso di zuccheri in primis (e una sovralimentazione in generale) a stimolare una iperproduzione di colesterolo, mentre il colesterolo esogeno (proveniente dagli alimenti che lo contengono come uova e formaggi) blocca la produzione endogena . Non ha quindi senso limitare le uova, semmai mangiare cibi ricchi di colesterolo tiene sotto controllo la nostra produzione interna.

- Morale? Non serve a molto continuare ad iperalimentarsi, fumare, restare sedentari e prendere statine per stare tranquilli.

Prima di ricorrere a una soluzione farmacologica (che evidentemente va tenuta in conto nei casi più gravi), è invece possibile imparare a combattere la sedentarietà e a mangiare meglio. Cosa vuol dire in pratica mangiare meglio? Prima di tutto tenere sotto controllo gli eccessi e prediligere la qualità alla quantità. Controllare l’introito degli zuccheri semplici (pochi dolci!), consumare carboidrati integrali, fare una colazione ricca e varia, inserire la giusta quantità di proteine ad ogni pasto,considerando tali anche noci , mandorle , legumi, latte intero, yogurt, formaggi e uova , oltre al pesce (da prediligere) e alla carne bianca e di tanto in tanto anche rossa. Frutta e verdura non devono mai mancare e devono essere fresche, di stagione e preferibilmente biologiche. E per condire olio extra vergine di oliva. Il tutto nel rispetto per i propri gusti personali e con l’invito a prendere in mano la propria salute.

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