martedì 25 maggio 2010
Pasta integrale
È proprio vero: noi italiani abbiamo il culto della pasta.
Tant’è che molti, quando consiglio loro di consumarla integrale, sgranano gli occhi e mi guardano storto.
Eppure non sarebbe male tentare di rieducare il nostro gusto a ciò che siamo stati abituati a mangiare per millenni (i cibi non raffinati), e ciò per tanti motivi…
Prima di tutto la pasta integrale proviene dal chicco completo del grano, non ancora privato della crusca e del germe, ricchi di preziosi nutrienti (rimando al post del 2 marzo 2010 in cui ho parlato approfonditamente delle proprietà dei cereali integrali).
Il germe di grano è ricco di acidi grassi essenziali ed antiossidanti; la crusca ci dona quella fibra che oltre ad essere ricca di sali minerali, ha un ruolo determinante nel mantenimento della buona salute del nostro organismo (favorisce il buon funzionamento dell’intestino, svolge un ruolo fondamentale nella prevenzione delle malattie cardiovascolari e del tumore del colon, nel controllo dell’ ipercolesterolemia. E poi la parte solubile della fibra è un nutrimento per la flora batterica intestinale).
Inoltre la pasta integrale ha un indice glicemico più basso rispetto a quella bianca, (aiutando così l’organismo a non innalzare troppo la glicemia dopo i pasti) ed ha un più alto potere saziante, soprattutto se cotta al dente.
E sulla cottura al dente vale la pena di soffermarsi anche per questioni tecniche e di gusto: molti, dopo aver provato la pasta integrale rinunciano perché, scuocendosi facilmente, obiettano che non tiene la cottura, è una schifezza e si spappola. Da una parte è vero, perché contenendo meno amido e più fibra è normale che tenda a disfarsi (l’amido funge da “collante”). Però con un piccolo accorgimento possiamo evitare questo inconveniente: basta scolarla quando è molto al dente – deve in pratica sembrare ancora un po’ cruda. Provare per credere!
Ricordiamoci di acquistarla proveniente da agricoltura biologica: i pesticidi si accumulano proprio sulla parte esterna del chicco (sulla crusca) e allora la pasta integrale, se non biologica, rischia di essere inquinata da innumerevoli sostanze chimiche che ne annullerebbero i benefici effetti.
Inoltre, la pasta integrale biologica si trova anche di diverse varietà: non solo di grano duro dunque, ma anche di kamut, farro, segale e grano saraceno ad esempio e non è male ogni tanto cambiare, perché ogni cereale ha le sue proprietà e la nostra dieta ne risulterà arricchita e variata.
Anche i bambini, specie se abituati fin da piccoli, impareranno ad apprezzare il gusto dell’integrale e ne gioveranno… Per chi dovesse invece trovarsi di fronte ad un rifiuto categorico, esiste anche la pasta semi-integrale, un buon compromesso tra gusto e salute, e un primo passo per avvicinarsi all’integrale…integrale!
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